Piero Martinetti (1872-1943) è stato uno storico della Filosofia ed uno dei maggiori filosofi italiani del XX° secolo. Fu una singolare figura di intellettuale indipendente, estraneo - per scelta - sia alla tradizione cattolica che ai pesanti contrasti politici che viziarono il suo tempo. Promotore di una visione "gnostica" del Cristianesimo, scevra da implicazioni confessionali, pur partecipando al generale clima europeo di rinascita idealistica, egli non condivise la polemica contro la scienza positiva dei neohegeliani (filosofia e scienza non si distinguevano per lui in base all'oggetto, ma al metodo) e si indirizzò sempre più verso un idealismo "critico" affine a quello neokantiano, ma con una più netta accentuazione del motivo metafisico della trascendenza. Il saggio di Piero Martinetti sulla figura e l'opera filosofica di Pietro Ceretti, che oggi riproponiamo in questa nostra collana, costituisce il testo di un discorso commemorativo tenuto dal filosofo piemontese nel 1923, in occasione del primo centenario dalla nascita del suo illustre predecessore sulla strada delle idee e del pensiero. A Ceretti, grande e ingiustamente misconosciuto protagonista della cultura italiana dell'Ottocento, viene oggi riconosciuta una certa influenza sul pensiero filosofico della Scuola Torinese (a cominciare da Pasquale D'Ercole) e sulla formazione degli ideali e della filosofia dello stesso Piero Martinetti. Con saggio introduttivo di Nicola Bizzi.
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