Placebo è una bambola di porcellana dal nome veramente insolito, ella passa il suo tempo libero vendendo siringhe piene di illusioni, cibo clandestino che ormai nutre gli animi stanchi delle persone, divenute nel corpo e nell’anima nient’altro che esseri di plastica e materiali sintetici. C’è però un motivo se Placebo, con il suo volto aggraziato e le sue delicate movenze, ha scelto proprio questo mestiere: deve guadagnare almeno cento monete d’argento per potersi avvicinare a Frisson, giovane danzatore di carillon del quale è follemente ossessionata e dimostrare a lui e a tutto il suo mondo che sotto il peso di una pelle sintetica può ancora battere un cuore e scorrere del sangue, sinonimi di vita, ma di vita vera. Assieme alla sfrontata bambola di porcellana incontreremo: il suo amico clown, la bambina che disegnava fumetti, le maschere apatiche, una schiera di soldatini di piombo e tanti altri personaggi che percorreranno luoghi bizzarri e decadenti impersonando le metafore di questioni molto attuali, quali il problema della tossicodipendenza, della prostituzione e della sete di potere.