Pietro Bianchi è un maresciallo dei carabinieri ormai in odor di pensione: quello di Ligonchio sarà il suo ultimo caso. Soprattutto però è un investigatore con metodi molto particolari e, senz’altro, al di là del limite del consentito. Piuttosto che sottostare ai regolamenti, predilige porre al centro la persona. Una storia sempre più complessa che si dipana nel mondo del Plein Air attraversando la collina reggiana e parmense per andare a trovare conclusione a Madonna di Campiglio. La trama risulta accattivante ed è sviluppata con un ritmo sempre più serrato spostando l’attenzione dalla ricerca del colpevole, già di per sé ricca di suspance, all’individuazione delle cause scatenanti. L’Autore, tra storie personali, menzogne, scelte impegnative, perversioni e strane sinergie, propone una serie di intrecci tra i vissuti dei protagonisti spingendosi sino al limite del paradosso. Gli accadimenti si aprono a più riprese a pensieri profondi che stimolano il lettore a elaborare temi importanti e a confronti di pensiero. Il romanzo, ancorché del tutto avulso dall’opera di esordio di Eugenio Pattacini, si pone come naturale prosecuzione dello stile e dei contenuti di “In apparente normalità”. (Simona Coppolino)