Nel pieno della crisi pandemica da Covid-19, l'Unione Europea ha risposto al rischio di una crisi economica e sociale predisponendo il piano Next Generation EU, ideato come strumento che sostenesse la ripartenza dopo i lunghi mesi di lockdown. Fin da subito, e ancora a due anni di distanza, chi studia le istituzioni e chi in esse a vario titolo opera si interroga sulla capacità che gli enti locali avranno di spendere, e spendere efficacemente, l'ingente quantità di fondi messi a disposizione dall'UE attraverso i Piani Nazionali di Ripresa e Resilienza (PNRR). L'attenzione si focalizza soprattutto sui Comuni, attori strategici nella ricostruzione di servizi e infrastrutture ma colpiti negli anni della Grande recessione e dell'austerità post-crisi del 2008 da ingenti tagli di risorse non solo finanziarie ma anche umane e tecniche. In questo volume affrontiamo la questione dal punto di vista delle Città Metropolitane (CM), enti di secondo livello creati a partire dal 2014 e ancora sostanzialmente in cerca di un ruolo e un'identità definiti. Tra i molti interventi previsti dal PNRR, si è scelto di guardare al primo che ha interessato in maniera diretta e massiccia le CM, cioè i Piani Urbani Integrati (PUI), allo scopo di indagare come le CM stiano interpretando il loro ruolo, e se e come il PNRR lo stia ridefinendo o rafforzando. Dopo questa Introduzione che pone le domande di ricerca e descrive come si è proceduto nell'indagine, il Capitolo 1 e il Capitolo 2 analizzano rispettivamente il problema delle CM come enti di governo e di governance, e la struttura e la logica di intervento dei PUI. I capitoli successivi presentano nel dettaglio i tre casi di studio: Bologna, Milano e Reggio Calabria.
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