Le parole della vita
Chi scrive si cerca, si interroga. Poi dai bisogni, dalle ossessioni, dai tormenti, dal caos informe che gli si muove dentro emergono le parole, le parole della vita, della condizione umana…“L’argomento della poesia (…) credo di ogni possibile poesia, è la condizione umana in sé considerata” (a) .
Ma forse accade ancora di più: le parole della vita emergono dalle profondità dell’anima , forse la precedono, provenendo dal mistero, dall’imponderabile. E quando trovano collocazione nei versi, attraversano e trascendono perfino l’artefice, assumono valore e senso per se stesse.
“La poesia è sentimento pervenuto ad espressioni; è svelamento”…(b) e sicuramente è relativo al poeta, ma poi tutto è relativo alla vita: le parole saranno le parole della vita, evocheranno, per forza propria, emozioni e sentimenti, imprevedibili, inimmaginabili…
Leggendo e guardando Poesie e Tratti vi si trovano le contrapposte forze della vita: l’armonia e la disarmonia con la realtà, illusione e scontentezza, eros e pathos, la paura e la rinuncia, ma anche il coraggio e la passione.
Le poesie di questa raccolta evocano dunque sentimenti di segno opposto. Si coglie, in alcune, una sorta di anticonformismo dei sentimenti, di privilegiata anarchia, quasi di bukowskiana impressione, e in questo caso è presente il tratto ribelle di una sensibilità indipendente, insofferente e contraria agli schemi e alle congetture “esterne”. Altre esprimono una dimensione conciliata con la realtà, per cui sensi ed anima, aperti alla vita, se ne lasciano pervadere ed affascinare.
All’opposto vi sono versi in cui è evidente il piegarsi sotto malinconici e sofferti stati d’animo, quelli che sentono il peso della realtà avversa.
C’è esaltazione e soddisfazione quando è possibile volare alto, si esprime il male di vivere, quando questo, inesorabile, ci afferra e non ci lascia alternativa. E allora prevale la fragilità: si fa esperienza del nulla, della morte… Questa è, in definitiva, la condizione umana.
Maria Teresa Pecora
a) cfr . E. Montale, Nel nostro tempo, pag. 46. Ed. Rizzoli, 1972
(b) cfr. E. Pecora, Poeti e Poesia, Rivista Internazionale, n.2 settembre 2004, pag. 3 . Ed. Pagine
Chi scrive si cerca, si interroga. Poi dai bisogni, dalle ossessioni, dai tormenti, dal caos informe che gli si muove dentro emergono le parole, le parole della vita, della condizione umana…“L’argomento della poesia (…) credo di ogni possibile poesia, è la condizione umana in sé considerata” (a) .
Ma forse accade ancora di più: le parole della vita emergono dalle profondità dell’anima , forse la precedono, provenendo dal mistero, dall’imponderabile. E quando trovano collocazione nei versi, attraversano e trascendono perfino l’artefice, assumono valore e senso per se stesse.
“La poesia è sentimento pervenuto ad espressioni; è svelamento”…(b) e sicuramente è relativo al poeta, ma poi tutto è relativo alla vita: le parole saranno le parole della vita, evocheranno, per forza propria, emozioni e sentimenti, imprevedibili, inimmaginabili…
Leggendo e guardando Poesie e Tratti vi si trovano le contrapposte forze della vita: l’armonia e la disarmonia con la realtà, illusione e scontentezza, eros e pathos, la paura e la rinuncia, ma anche il coraggio e la passione.
Le poesie di questa raccolta evocano dunque sentimenti di segno opposto. Si coglie, in alcune, una sorta di anticonformismo dei sentimenti, di privilegiata anarchia, quasi di bukowskiana impressione, e in questo caso è presente il tratto ribelle di una sensibilità indipendente, insofferente e contraria agli schemi e alle congetture “esterne”. Altre esprimono una dimensione conciliata con la realtà, per cui sensi ed anima, aperti alla vita, se ne lasciano pervadere ed affascinare.
All’opposto vi sono versi in cui è evidente il piegarsi sotto malinconici e sofferti stati d’animo, quelli che sentono il peso della realtà avversa.
C’è esaltazione e soddisfazione quando è possibile volare alto, si esprime il male di vivere, quando questo, inesorabile, ci afferra e non ci lascia alternativa. E allora prevale la fragilità: si fa esperienza del nulla, della morte… Questa è, in definitiva, la condizione umana.
Maria Teresa Pecora
a) cfr . E. Montale, Nel nostro tempo, pag. 46. Ed. Rizzoli, 1972
(b) cfr. E. Pecora, Poeti e Poesia, Rivista Internazionale, n.2 settembre 2004, pag. 3 . Ed. Pagine