Filippo Balestra è stanco di tante cose: è stanco di uscire la sera e andare per locali; è stanco di tutti quegli shampoo inutili; è stanco di sentire gente esprimere pareri estremi fatti per colpire con la forma più che con la sostanza. Anche noi a volte siamo un po’ stanchi, ma quello che non ci stanca è la poesia di Balestra, che se può sembrare a volte un piagnone, però si sa riprendere con uscite geniali e spesso improbabili (ad esempio, voi sapete qual è il drink preferito dai delfini?). In poesie normali (che in realtà di normale hanno ben poco) Balestra esprime l’ansia di concentrare tutto il mondo in un unico tubetto magico, di fornire piccole e grandi soluzioni a piccoli e grandi problemi di ogni giorno, o anche solo di stimolare una riflessione. Lo scopo è quello di trovare un senso, di riuscire ad orientarsi senza bussola nel bosco delle nostre città; in questo affidiamoci a Balestra, mal che vada ci offrirà una bella tisana a fine serata.