Sono passati cento anni da quel 1917 in cui vennero fondate le prime strutture sul bordo della laguna antistante Venezia, ponendo le basi del polo chimico-industriale di Porto Marghera e dell'attigua "città giardino". Da allora le storie di migliaia di persone si sono incrociate in situazioni non facili, come nelle tensioni politiche legate alla contestazione, ai grandi scioperi e alle lotte operaie, fino alla sanguinosa deriva terroristica di fine anni '70; il dramma delle malattie mortali dovute alla mancanza di un'adeguata protezione degli operai e alla sottovalutazione della nocività di alcuni prodotti; la scoperta dei danni ambientali causati dagli sversamenti di sostanze inquinanti nei terreni paludosi e dalle fughe di gas tossici negli incidenti degli impianti.
Ma Porto Marghera non è solo un paesaggio di gru, banchine e ciminiere… vi aleggia una particolare vitalità che i sedici narratori ed un poeta, legati al territorio e riuniti in questo volume, – curato da Cristiano Dorigo e Elisabetta Tiveron – hanno scelto di far risaltare partendo da diverse prospettive, chi proponendo una visione più letteraria ed intimista e chi attingendo alla cronaca e alla storia sociale.
Ma Porto Marghera non è solo un paesaggio di gru, banchine e ciminiere… vi aleggia una particolare vitalità che i sedici narratori ed un poeta, legati al territorio e riuniti in questo volume, – curato da Cristiano Dorigo e Elisabetta Tiveron – hanno scelto di far risaltare partendo da diverse prospettive, chi proponendo una visione più letteraria ed intimista e chi attingendo alla cronaca e alla storia sociale.