Questo saggio ha un doppio scopo: il primo è di riassumere le idee fondamentali sull'origine del potere e il comportamento delle folle che Elias Canetti raccolse in "Massa e Potere", l'opera che gli valse il Nobel per la letteratura nel 1981. Il secondo è di mettere in relazione il pensiero di Canetti con quello di un altro grande antropologo e letterato dell'ultimo secolo, Rene' Girard che ha trattato il ruolo della folla nella prospettiva della nascita del mito e della religione. Cerco infine di dimostrare che le scoperte di Canetti e Girard si completano a vicenda per fornire un quadro concettuale coerente anche se paradossale delle dinamiche e delle interconnessioni profonde tra potere, violenza e religione, sia agli inizi dello sviluppo umano che nella conseguente evoluzione storica. Ho strutturato il saggio nel seguente modo: nel primo capitolo, una biografia essenziale di Canetti. Nel secondo, terzo e quarto capitolo si sintetizzano rispettivamente i concetti di folla, potere e la loro interrelazione come esposta da Elias Canetti. Nel quinto capitolo si procede a comparare il pensiero di Canetti con quello di Girard sul capro espiatorio e il desiderio mimetico delle folle, mentre infine nel sesto capitolo si accennano alcune linee di ulteriore approfondimento sul significato dell'agire politico in senso lato dopo la critica illuminante e desacralizzante che questi due pensatori hanno svolto intorno ad alcune delle categorie fondamentali dell'essere e dell'agire umano.
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