“Povera spia” è un romanzo esistenziale, il ritratto di un uomo disarmato di fronte alla vita non per stupidità ma perché ne coglie tutto il vuoto, il nulla.È questa – nulla – la parola chiave di un libro la cui semplicità è solo apparente, perché riflette invece, portandola all’estremo, una situazione assai più frequente di quanto non si pensi. E il titolo, “Povera spia”, valica la barriera del noir per acquistare il suo vero significato: quello di un uomo che la vita può solo spiarla, spettatore di un gioco malinconico che, se è costretto a parteciparvi, diventa disperato.