Per descrivere questa commedia si potrebbero usare le parole di Eduardo de Filippo che, parlando del modo di comportarsi della famiglia napoletana che gli aveva ispirato Natale in casa Cupiello, scriveva: “Il nostro sole fa risplendere persino le crude miserie della loro triste vita di tutti i giorni. Ed allora, per un bisogno istintivo di liberazione, vivono urtandosi, ferendosi a sangue, giungendo fino all’odio, perché il nostro sole ingigantisce anche la loro puerilità. Ma si adorano. Essi stessi non sanno quanto si adorano”.