La consapevolezza delle personali modalità corporee, emotive, ludiche messe in gioco nella comunicazione con le bambine e i bambini rappresenta il primo passo per l'affermazione della dimensione affettiva nei luoghi della scuola, e offre un nuovo valore anche alla corporeità e alla motricità, alle sue diverse possibilità e sfumature all'interno di un rapporto sostenibile con le persone e con l'ambiente. In questi ultimi decenni le esperienze nella scuola dell'infanzia si sono avvalse dell'importante contributo dell'educazione psicomotoria, per prima capace di prendere distanza dall'ottica strumentale del movimento, di proporre metodologie in grado di valorizzare il rapporto tra corpo, pensiero e comunicazione. Nella prima parte del presente testo, dopo aver esposto i nuclei fondativi del movimento, si mettono a fuoco le potenzialità e le peculiarità del gioco quando riesce a recuperare, da un lato, le dimensioni del gruppo e della relazione offerte dai giochi tradizionali motori, dall'altro, la funzione simbolica, espressiva e comunicativa implicata nelle esperienze del gioco drammatico e della drammatizzazione. Un approfondimento viene inoltre dedicato al significato della cura e delle sue modalità nella scuola dell'infanzia. Nella seconda parte, a partire dagli esiti del questionario, senza per questo valutare o giudicare il lavoro delle insegnanti compilatrici, tanto meno delle loro scuole di servizio, si intende offrire una riflessione sulle pratiche più diffuse nelle scuole in ordine agli spazi, alle routine, alle proposte didattiche di tipo motorio. Gli stessi dati possono infatti diventare occasione per assumere nuove consapevolezze educative, per fare emergere l'intenzionalità sottostante alle scelte operate, per effettuare una revisione collegiale e individuare prospettive di miglioramento per le future insegnanti. vengono infine presentati alcuni progetti realizzati da studenti del corso di laurea in Scienze della Formazione primaria, fatti oggetto di approfondimento in occasione dell'elaborazione delle tesi finali. (Tratto dall'Introduzione dell'Autrice)