Nel libro l'autore cerca di far luce sulle ragioni, l'andamento e le conseguenze dei conflitti in Abcasia, Nagorno Karabakh, Cecenia, Georgia. I materiali del manoscritto permettono di fare la conclusione che la Georgia ed il Caucaso in generale sono stati per il Cremlino una sorta di poligono per sperimentare alcune idee politiche e militari. La guerra dell'agosto del 2008 e la conseguente spartizione della Georgia è stata una sorta di un esperimento politico per testare la reazione dell'Occidente alle sue azioni. Il fatto sta che la reazione alla guerra in Georgia in Occidente è stata riservata e conciliante ha stimolando il Cremlino di compiere l'annessione di Crimea.Tutta la politica del presidente Putin ha avuto per lo scopo di costruire l' Unione eurasiatica, una sorte di Stato unitario di tipo sovietico che avrebbe compreso alcune caratteristiche dell'impero zarista. Ecco perché nel capitolo “ Il passato che non passa mai” del manoscritto l'autore ha voluto rilevare le caratteristiche principali del sistema politico dell'impero zarista e del comunismo sovietico. Come si evince dal libro, la politica di revisionismo geopolitico di Cremlino si basa sulla mobilitazione nazionalista per creare ilconsenso interno. E tale strategia rappresenta la continuazione della linea ideologica e geopolitica tracciata all'epoca di Eltsin.I paesi occidentali hanno fatto bene, dando la mano ed aiuto al popolo russo per riprendersi dopo la fine dell'URSS. Tale aiuti venivano stimolati dal fatto che la dirigenza di Eltsin dichiarava la riconciliazione con l' Occidente e l' avvio verso la democrazia. Eppure in verità ciò erano solo le parole. Ecco perché l'autore deciso di includere nel libro il capitolo "L'Occidente e la Russia (l'URSS): dalla guerra fredda alla pace fredda”. Ciò potrebbe aiutare a capire alcune scelte occidentali nei confronti della Russia, dopo il crollo dell'URSS, che si sono rivelate di esito negativo. In questo capitolo l'autore scrive anche del comunismo in Italia e della sua influenza su molti aspetti della vita politica e storia recente dell' Italia, di cui conseguenze si vedono anche oggi. Bisogna sottolineare che l' autore è giornalista e storico della Georgia. Ha scritto molto sui temi della politica e storia d'Italia, quando lavorava al Dipartimento della storia d Europa dell'Istituto di storia dell'Accademia di scienze della Georgia. Nel 1990-1991 fu il vice ministro degli Affari Esteri, quando il governo indipendentista della Georgia aveva dichiarato indipendenza dall'URSS. Nel 1996 arrivò in Italia invitato dal Vaticano. Poi ha avuto l'asilo politico dal governo italiano. Tra le sue pubblicazioni in Italia ci sono i libri: “Caucaso, Jugoslavia: guerre dimenticate e paci precarie”, Stango editore, Roma, 2001; “Georgia e Santa Sede. Duemila anni di dialogo tra i cristiani", Libreria Vaticana, Roma, 2003; “La maledizione geopolitica del Caucaso” (in lingua inglese), Narcissus, 2013.