La letteratura italiana, quella prodotta da chi è nato dopo il 1960, è - in meccanico passo doppio con la società - una massa indistinta di storie individuali senza capacità di presa sul presente, cioè di fare politica, costruire società? E poi: esiste ancora una società letteraria capace di imporre gusti, poetiche e visioni del mondo? E' vero che la massa di scrittori o lo scrittore/massa hanno ucciso la critica consegnandosi al desiderio di profitto dell'industria editoriale? Questi sono alcuni dei temi sollevati da Alberto Asor Rosa, che dopo 50 anni ha arricchito il suo saggio del 1965 'Scrittori e popolo' con la postilla 'Scrittori e massa'. Sul 'Fatto' hanno risposto i diretti interessati, ovvero gli scrittori, e gli addetti ai lavori, critici, editor ed editori: in questo ebook trovate raccolti i loro interventi.