C’è un genere di narrativa che ha, come caratteristica principale, la capacità di creare immagini. E’ questa una peculiarità che pochi posseggono e che necessita di una grande fantasia e un grandissimo mestiere. Scrivere per immagini, permettere al lettore di vedere la storia, arricchendola di minuziosi particolari, mai stucchevoli, e non trascurando di caratterizzare i personaggi e le ambientazioni. Marco Milani ci riesce ottimamente narrandoci di una Terra ambita da altri dei, i quali, seppur potentissimi, sono tanto antropomorfi da sembrare niente di più che nostri padri antichi, fortemente evoluti e padroni delle più ardite tecnologie bio-robotiche. Un gruppo di ragazzi scanzonati e pragmatici, non facilmente impressionabili… una avventura dietro l’altra, immagini tra l’onirico e il fantascientifico puro… una spruzzatina di horror e di tecnologia, ed ecco quell’oltre tanto più grande di noi da non poter neanche essere immaginato. Alla fine però della storia ci restano gli uomini… Chi vincerà o chi perderà poco importa, in fondo, i più forti sono proprio gli umili, quelli che non vogliono usare la violenza, ma che, se proprio tirati per i capelli, sanno reagire da autentici combattenti senza arrendersi mai.