Il capitale umano, di Paolo Virzì, I nostri ragazzi, di Ivano De Matteo, Zoran, il mio nipote scemo, di Matteo Oleotto e L’amore buio, di Antonio Capuano spiegati attraverso Jean Baudrillard, John Rawls, Max Weber e Michel Foucault. Quattro film analizzati ognuno da una diversa prospettiva filosofica per cercare il territorio comune tra immagine e pensiero in cui si incontrano il cinena e la filosofia. Partendo, indifferentemente, o da posizioni teoriche del XX secolo, epocali e decisive per la speculazione filosofica, o da lavori cinematografici particolarmente densi e significativi, l'autore ha cercato di attraversare il testo filmico operando un confronto continuo tra immagine e pensiero, incrociando costantemente il livello del vedere e quello del pensare: mentre un filosofo interrogava il film, il film già aveva in un qualche modo interrogato, o pre-interrogato, quel filosofo.