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La ripresa delle attività nei cantieri edili o di ingegneria civile consentita dal DPCM del 26 aprile 2020 è possibile solo a condizione che si rispettino le misure di sicurezza stabilite nell’allegato 7 del medesimo decreto. Ciò richiede preliminarmente la verifica di fattibilità dell’attuazione di tali misure e l’aggiornamento dei piani di sicurezza (PSC e POS), incluso dei costi della sicurezza. La pubblicazione si sofferma proprio su questi aspetti, distinguendo i cantieri da riprendere in quanto sospesi in precedenza da quelli di nuova istituzione. Nel primo caso si ritiene che un…mehr

Produktbeschreibung
La ripresa delle attività nei cantieri edili o di ingegneria civile consentita dal DPCM del 26 aprile 2020 è possibile solo a condizione che si rispettino le misure di sicurezza stabilite nell’allegato 7 del medesimo decreto. Ciò richiede preliminarmente la verifica di fattibilità dell’attuazione di tali misure e l’aggiornamento dei piani di sicurezza (PSC e POS), incluso dei costi della sicurezza. La pubblicazione si sofferma proprio su questi aspetti, distinguendo i cantieri da riprendere in quanto sospesi in precedenza da quelli di nuova istituzione. Nel primo caso si ritiene che un protocollo condiviso tra committente, coordinatore per l’esecuzione ed operatori economici possa costituire lo strumento più snello ed efficace per aggiornare sia il PSC che i vari POS per gli aspetti anti-contagio ed anti diffusione del virus SARS-CoV-2. Nel caso dei cantieri di nuova istituzione si ritiene, invece, più utile predisporre in fase di progettazione un piano anti-contagio di integrazione del PSC ed in fase di esecuzione, prima dell’inizio dei rispettivi lavori, integrare con un piano anti-contagio i POS delle imprese, attuativi di quello di progettazione. Nella pubblicazione si forniscono esempi di protocolli o di piani anti-contagio COVID-19 integrativi dei PSC e dei POS.