In questo libro si parla di aspirazioni e sogni, di aspettative e incanti. Qualcuno sobbalzerà dicendo: Come? Non si parla di crisi e di problemi? Certo che si parla dell’Italia di oggi, ma nel contempo si parla di come deve essere vissuta la vocazione politica. L’Autore apre il libro in questi termini: L’Italia è ridotta a una rovina, una montagna di macerie e di rottami. Che la sua fine fosse questa era chiaro già da tempo e, negli ultimi anni, non è stato bravo chi l’ha capito ma, piuttosto, chi, girato da un’altra parte o con le mani sugli occhi, non se n’è accorto. E allora che fare? Salire sul carro del vincitore, anche se è chiaro che ti porti alla morte, in cambio di un attimo di gloria, o darsi da fare per invertire la rotta, recuperare i cocci e da quelli cercare di ripartire, anche a costo di tirarsi addosso le ire, le ingiurie e i sarcasmi di chi sta sul carro? Con orgoglio, dignità e forza il nostro Autore vuole raccontare un’altra storia. Ha un’altra canzone dentro il cuore che parla di trasparenza e onestà, di un disegno spontaneo e naturale. Parla della vera politica con nel cuore le speranze sincere di cittadino perbene. L’Autore si sente cittadino di una Grande Città che si chiama Italia, è consapevole della crisi che attanaglia il nostro Paese, ma sa anche che si esce da questa crisi in un solo modo: osservando le stelle, avendo cioè dentro il proprio cammino sogni e speranze in una visione che non può essere corrotta.