Straordinaria sequenza di “storielle” scritte per mano di un bambino dell’età di circa 9 anni, vissuto ai primi del ’900. Gli episodi, frutto ed espressione di una vivace fantasia, ma incredibilmente veri e reali nella loro semplicità, sono capaci di descriverci quelle differenze comportamentali che ci separano da quell’epoca. Essi, inoltre, ci fanno riflettere a proposito dei divertimenti quotidiani, riconducendoci, per mezzo della lettura, ad una appropriata conoscenza della quotidianità di quel periodo storico apparentemente così lontano.I temi, se vogliamo, ricalcano lo stile moralista del libro “Cuore”, con la giusta punizione del discolo a pane ed acqua e la quasi certezza che dopo l’espiazione ci sia la redenzione. In un contesto di globalizzazione che rischia di farci perdere di vista quei valori e quei cardini propri della sua nascita, il curatore del “Quaderno” è riuscito (tramite un progetto "scolastico"), con estrema umiltà e originalità, a riportarci alle nostre origini, facendoci riflettere su quale sia la vera essenza dell’essere umano e su tutto ciò che di sublime in essa si cela.