Il patriottismo economico fa discutere. Con un decreto del 2014 il governo francese ha ufficializzato una linea di tendenza già da tempo viva Oltrealpe, cioè far valere innanzitutto gli interessi del Paese per quello che riguarda la sua economia nazionale, specie in settori strategici quali: difesa, energia, acqua, trasporti, telecomunicazioni e sanità. Contrariamente alla credenza popolare, il patriottismo economico però non va confuso con il semplice protezionismo. Esso ha lo scopo di promuovere la sinergia pubblico/privato a favore della competitività e dell'occupazione. Mira inoltre a promuovere le reti di lavoro e l'innovazione, come anche lo spirito dei poli di competitività. Il messaggio qui è semplice: costruire lo Stato quale attore strategico e partner per lo sviluppo e la sicurezza economica. E se il dibattito sull’argomento in Francia è quanto mai vivo, appare ancor più urgente aprirlo in Italia, dove dal 2008 sono state cedute in mano straniera ben 830 aziende fiore all’occhiello del nostro Made in Italy. In tal senso questo libro può assurgere come un buon punto di riflessione per la nostra classe dirigente.