Questo nuovo libro di Nico Naldini riunisce una serie di prose scritte tra il 2004 e il 2016 per la rivista «L’immaginazione». Sono piccoli racconti, ricordi, ritratti di amici e di personaggi famosi (le due cose, nella vita di Naldini, hanno tante volte coinciso), stralci di diario, riflessioni su temi di attualità: pagine a cui il nitore stilistico e un’impeccabile ‘misura breve’ conferiscono spesso l’incanto della poesia.
Nella sua operosa vecchiaia Naldini ha aggiunto intorno al prezioso nucleo della sua opera in versi alcune esemplari biografie di personaggi del Novecento (Comisso, De Pisis, Pasolini), e diversi libri di squisita vena autobiografica, nei quali ha affinato una sua speciale e sapientissima arte della memoria. Quando il tempo s’ingorga – il titolo del libro è tratto da una poesia degli Ossi di Montale – è
un nuovo importante episodio di questa ricerca, nel quale Naldini incrementa con inediti ricordi la sua viva testimonianza sulla cultura del Novecento, e restituisce mirabilmente, con la meditata magia della parola, gli incorporei fenomeni del passato.
Il volume è illustrato dal una serie di ritratti eseguiti dalla pittrice Olimpia Biasi.
Dalla Nota del curatore Francesco Zambon:
“Il libro ci offre dunque quasi un compendio o un consuntivo di tutta la produzione letteraria di Nico Naldini: ma qui i ricordi – prossimi o remoti – sembrano affiorare come bagliori improvvisi, fantasmi inaspettati e talvolta perfino importuni, come i mulinelli che forma qua e là la corrente di un fiume, secondo l’immagine montaliana cui è ispirato il titolo del libro. Ma il narratore di oggi è capace di muoversi fra questi gorghi come il giovane e abile nuotatore che Nico si vanta di essere nel racconto di una sua epica e un po’ folle attraversata molti anni fa, andata e ritorno, del Tevere. Ed è proprio quella del nuotatore la metafora che egli sceglie per descrivere lo sforzo dello scrittore che cerca di salvare i ricordi più preziosi dall’alluvione del tempo, in alcune righe che potrebbero figurare come un’ideale presentazione di questo volume: “Il tempo porta via tutto e i suoi relitti sono come giocattoli che emergono dopo un’alluvione. Il resto è stato portato via lasciando solo una traccia di racconti inventati, maldicenze, rancori e vendette. Come ostriche che solo un esperto nuotatore con un colpo di coltello sa distaccare. Ma occorre uno splendido nuotatore altrimenti l’ostrica marcisce lasciando dovunque i segnali della sua decomposizione”. E non vi è dubbio che le ostriche qui servite siano fresche e saporitissime”.
Nella sua operosa vecchiaia Naldini ha aggiunto intorno al prezioso nucleo della sua opera in versi alcune esemplari biografie di personaggi del Novecento (Comisso, De Pisis, Pasolini), e diversi libri di squisita vena autobiografica, nei quali ha affinato una sua speciale e sapientissima arte della memoria. Quando il tempo s’ingorga – il titolo del libro è tratto da una poesia degli Ossi di Montale – è
un nuovo importante episodio di questa ricerca, nel quale Naldini incrementa con inediti ricordi la sua viva testimonianza sulla cultura del Novecento, e restituisce mirabilmente, con la meditata magia della parola, gli incorporei fenomeni del passato.
Il volume è illustrato dal una serie di ritratti eseguiti dalla pittrice Olimpia Biasi.
Dalla Nota del curatore Francesco Zambon:
“Il libro ci offre dunque quasi un compendio o un consuntivo di tutta la produzione letteraria di Nico Naldini: ma qui i ricordi – prossimi o remoti – sembrano affiorare come bagliori improvvisi, fantasmi inaspettati e talvolta perfino importuni, come i mulinelli che forma qua e là la corrente di un fiume, secondo l’immagine montaliana cui è ispirato il titolo del libro. Ma il narratore di oggi è capace di muoversi fra questi gorghi come il giovane e abile nuotatore che Nico si vanta di essere nel racconto di una sua epica e un po’ folle attraversata molti anni fa, andata e ritorno, del Tevere. Ed è proprio quella del nuotatore la metafora che egli sceglie per descrivere lo sforzo dello scrittore che cerca di salvare i ricordi più preziosi dall’alluvione del tempo, in alcune righe che potrebbero figurare come un’ideale presentazione di questo volume: “Il tempo porta via tutto e i suoi relitti sono come giocattoli che emergono dopo un’alluvione. Il resto è stato portato via lasciando solo una traccia di racconti inventati, maldicenze, rancori e vendette. Come ostriche che solo un esperto nuotatore con un colpo di coltello sa distaccare. Ma occorre uno splendido nuotatore altrimenti l’ostrica marcisce lasciando dovunque i segnali della sua decomposizione”. E non vi è dubbio che le ostriche qui servite siano fresche e saporitissime”.