La tv a colori arrivò in Italia con forte ritardo rispetto alla media dei Paesi industrializzati, per un preciso volere politico. La Rai, apripista delle sperimentazioni europee negli anni Sessanta, si ritrovò fanalino di coda del vecchio continente nel decennio successivo. I teleschermi italiani si colorarono con il contagocce, in un processo durato anni e accompagnato da un aspro dibattito. Fondamentale fu il ruolo delle emittenti estere e private che proprio negli stessi anni ruppero il monopolio. Il tv color era un oggetto affascinante, di prestigio, destinato a incidere sull’esperienza di visione. Il suo ingresso nelle case, in un’epoca in cui sia la televisione che la società stavano cambiando, modificò le abitudini e gli spazi domestici.