Il libro si compone di una lunga collana di quartine legate da un filo di voce sommesso e suadente. Queste brevi composizioni, a carattere lirico, epigrammatico, gnomico e didascalico, sono il frutto tardivo e quasi involontario di una lunga, appassionata, frequentazione con la più nuda e disarmata delle muse. Sono pensieri divenuti cicatrici, schegge di un poema non scritto, relitti di un naufragio inevitabile, bolle di sapone, fragole di bosco. Chi le ha lette, su un noto social network, vi ha ritrovato spesso i propri stati d'animo e ne ha apprezzato i riferimenti letterari. Consapevole dell'ininfluenza della poesia in tanta parte della cultura contemporanea, l'autore ha scelto per questa raccolta, il titolo di "Poesie da passeggio", quasi a suggerire un consumo/fruizione "dilettevole". Si potrebbe, con queste quartine, inaugurare una nuova categoria merceologica: quella delle "poesie da dessert" e dei "carmi da passeggio".