Chi scrive, scrive sempre di sé, e anche se si parla di cose extra-ordinarie, tutto viene filtrato dal proprio modo di percepire, viziato di vissuto. Attingo dal quotidiano - a volte basta un cigolio della mansarda - dal lampo di uno sguardo, dal chiacchiericcio di due passanti. Le storie volano intorno a noi, basta essere vigili e sono loro a decidere se sei adatto o meno al compito. Scendono e ti possiedono. Questo è ciò che mi piace pensare dello scrivere. Mi lascio scrivere e basta, ne ho bisogno. La cosa certa è che non mi fido solo dei miei occhi. Il naso è più attendibile. Ora attendo anche il tuo di fiuto, o lettore.