Questa è la prima traduzione italiana dell’ Hokke Genki, una raccolta di racconti buddhisti del Giappone dell’undicesimo secolo.
Il Sutra del Loto è uno dei sutra più influenti e famosi fra i Buddhisti Mahayana. Il sutra propaga la venerazione e la fede fra i credenti non solo nei compassionevoli bodhisattva, ma anche nel sutra stesso. In Cina, la popolare devozione al Sutra del Loto ha origine già nel periodo della dinastia T’ang.
La credenza nell’ Hokekyō, il nome giapponese del sutra, si è diffusa in Giappone fin dal tempo del principe Shōtoku, che desiderava una nazione unita per tutti gli esseri viventi come insegnato dal sutra. Nel 741 l’imperatore Shōmu ordinò che in ogni provincia venisse costruita una pagoda di sette piani nella quale fossero preservate dieci copie dell’ Hokekyō. La devozione all’Hokekyō è spesso menzionata in vari scritti dei periodi Nara e Heian. L’ Hokke Genki scritto da Chingen illustra la fede e la devozione dei devoti del tempo.
Le 129 storie qui raccolte, sia biografiche che leggendarie, sono unite in modo tematico in omaggio all’ Hokekyō, ma sono ricche di motivazioni e di elementi fantastici, come esseri celestiali, demoni, spiriti affamati, animali e creature sovrannaturali come i draghi. I racconti dell’ Hokke Genki forniscono agli studiosi di storia culturale e intellettuale preziose fonti primarie sulla vita spirituale del tempo, e agli studiosi di letteratura fini esempi di racconti avadāna buddhisti.
Il Sutra del Loto è uno dei sutra più influenti e famosi fra i Buddhisti Mahayana. Il sutra propaga la venerazione e la fede fra i credenti non solo nei compassionevoli bodhisattva, ma anche nel sutra stesso. In Cina, la popolare devozione al Sutra del Loto ha origine già nel periodo della dinastia T’ang.
La credenza nell’ Hokekyō, il nome giapponese del sutra, si è diffusa in Giappone fin dal tempo del principe Shōtoku, che desiderava una nazione unita per tutti gli esseri viventi come insegnato dal sutra. Nel 741 l’imperatore Shōmu ordinò che in ogni provincia venisse costruita una pagoda di sette piani nella quale fossero preservate dieci copie dell’ Hokekyō. La devozione all’Hokekyō è spesso menzionata in vari scritti dei periodi Nara e Heian. L’ Hokke Genki scritto da Chingen illustra la fede e la devozione dei devoti del tempo.
Le 129 storie qui raccolte, sia biografiche che leggendarie, sono unite in modo tematico in omaggio all’ Hokekyō, ma sono ricche di motivazioni e di elementi fantastici, come esseri celestiali, demoni, spiriti affamati, animali e creature sovrannaturali come i draghi. I racconti dell’ Hokke Genki forniscono agli studiosi di storia culturale e intellettuale preziose fonti primarie sulla vita spirituale del tempo, e agli studiosi di letteratura fini esempi di racconti avadāna buddhisti.