Questo è il racconto di un “autodidatta della vita, un nuotatore solitario”. Comincia con i dolorosi ricordi infantili e prosegue poi fino alla difficile giovinezza, dove il protagonista deve combattere con una sindrome depressiva. Finalmente però, quasi trentenne, dopo vari tentativi, Antonio trova la sua strada, quella che ha cercato con ostinazione da sempre: incontra l’Arte e il suo Maestro e per dieci anni, finalmente, si rasserena. La vita però gli riserverà altre dolorose incognite, fino “all’apoteosi”: alcuni anni fa si ammala di SLA. Questo libro è un viaggio in solitaria dell’autore che, affrontando la sua malattia, riflette sulle sue possibili cause e cerca un dialogo con gli specialisti che lo hanno in cura, con l’intento di far nascere, in loro, il dubbio che i dolori dell’anima possano anche essere una concausa che porta allo svilupparsi di questo male.