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Daniela è un’insegnante, ma non usa il registro di classe. Di fatto, non ha una classe. E non va nemmeno a scuola. La scuola in cui insegna è un ospedale, il “Policlinico Gemelli”, a Roma. I suoi allievi sono i ragazzi ricoverati. Gli alunni del 10D, il reparto di oncologia pediatrica. I ragazzi con la bandana. Che hanno dentro di sé il male che ti piega il sorriso, che ti spegne gli occhi. Daniela soffre, piange, vorrebbe fuggire. Si chiede perché vite così giovani siano costrette a tanto dolore. Ma si accorge, ben presto, che il suo lavoro fa bene. È terapeutico. Fa parte della cura di quei…mehr

Produktbeschreibung
Daniela è un’insegnante, ma non usa il registro di classe. Di fatto, non ha una classe. E non va nemmeno a scuola. La scuola in cui insegna è un ospedale, il “Policlinico Gemelli”, a Roma. I suoi allievi sono i ragazzi ricoverati. Gli alunni del 10D, il reparto di oncologia pediatrica. I ragazzi con la bandana. Che hanno dentro di sé il male che ti piega il sorriso, che ti spegne gli occhi.
Daniela soffre, piange, vorrebbe fuggire. Si chiede perché vite così giovani siano costrette a tanto dolore. Ma si accorge, ben presto, che il suo lavoro fa bene. È terapeutico. Fa parte della cura di quei bambini. E rimane. Per raccontare questa storia.
“Ho imparato che la grandezza dei bambini è nelle loro emozioni, che sanno viverle anche nei momenti più tristi e che hanno voglia di giocare fino alla fine. E noi, noi non dobbiamo fare altro che saperle ascoltare”. (Monica Bellucci)
“Aiutare un bambino che soffre è un atto necessario, che va fatto in punta di piedi, ma prendendo a calci l’indifferenza”. (Tullio Solenghi)
“Questo diario, così personale, così viscerale, è forse uno dei più bei modi per elaborare in modo sano le emozioni che si provano quando la malattia colpisce una vita tanto giovane. Ringraziamo Daniela perché siamo sicuri che elaborarle in tal modo significhi, per Lei, diventare un’insegnante migliore. Ma, soprattutto, la ringraziamo per averle condivise con noi, per aver permesso anche a noi di affacciarci da quella finestra sul mondo che, attraverso il suo lavoro, apre a piccole giovani vite provate. Ma ancor piene di speranza”. (Benilde Naso Mauri)
Con un intervento della Coordinatrice nazionale Miur per la scuola in ospedale e a domicilio.
Il libro sostiene il progetto dell'Agop “La Casa a Colori”.