Il racconto di avvenimenti dimenticati da tutti gli esperti, ma che è fondamentale, forse addirittura illuminante, per ricostruire, e mostrare il vero e completo contesto storico-politico delle stragi del 1992. La ricerca della verità come principio guida, per non tralasciare nulla di quanto accaduto in quell'anno, ci insegna, che non devono esserci dei tabù, che ci potrebbero impedire di vedere se il re sia nudo. Quei morti meritano un resoconto lucido e disincantato sia delle contraddizioni irrisolvibili, sia delle responsabilità politiche del sancta sanctorum del Potere. Informazioni altamente significative sia ai giovani, che altrimenti non ne avrebbero mai accesso, sia agli esperti, i quali vi troveranno anche una prospettiva originale e innovativa, apportatrice di un nuovo paradigma assiologico di analisi e di comprensione, che apre a scenari finora impensabili, e suscettibili di ulteriori sviluppi da parte degli stessi studiosi. Il gioco grande del potere, come lo chiamava Giovanni Falcone, era figlio di un mondo grande, che ci veniva mostrato e indicato da Agostino Cordova, ma quel mondo grande non poteva accettare che pure Falcone si interessasse ad esso, unendosi a Cordova.