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Vittorio è sposato da vent'anni con Anna, ma da tredici sì e no si rivolgono la parola nonostante continuino a vivere insieme. È quindi abbastanza singolare che lui perda il lume della ragione quando lei gli comunica che vuole divorziare... e che decida di riconquistarla.
“Aprì l'armadio. Era un po' più vuoto, ma c'era ancora la maggior parte dei suoi vestiti. C'era l'abito rosso che aveva messo a Natale per la festa dello studio. Con quello aveva fatto girare la testa a tutti i soci e anche a diversi clienti. Per una settimana non avevano fatto altro che ripetergli che gran gnocca fosse…mehr

Produktbeschreibung
Vittorio è sposato da vent'anni con Anna, ma da tredici sì e no si rivolgono la parola nonostante continuino a vivere insieme.
È quindi abbastanza singolare che lui perda il lume della ragione quando lei gli comunica che vuole divorziare... e che decida di riconquistarla.

“Aprì l'armadio. Era un po' più vuoto, ma c'era ancora la maggior parte dei suoi vestiti.
C'era l'abito rosso che aveva messo a Natale per la festa dello studio.
Con quello aveva fatto girare la testa a tutti i soci e anche a diversi clienti.
Per una settimana non avevano fatto altro che ripetergli che gran gnocca fosse sua moglie, tutti laureati, eh, mica buzzurri!
E lui a incassare con superficialità, perché quella gran gnocca non la toccava da tredici anni e a momenti nemmeno ci parlava.
E volendo essere proprio puntigliosi, sua moglie non era una gran gnocca, sua moglie era la donna più bella e affascinante che avessero mai visto, quei deficienti trogloditi!... solo che quando si vestiva di rosso poteva indurre un monaco evirato a gettare il saio alle ortiche.
Prese mentalmente nota di evirare il tizio con cui voleva uscire Anna. Il programma era semplice: scoprire chi fosse e castrarlo. A volte la soluzione di enormi problemi è a dir poco elementare.
Si costruì nella mente l'immagine di Anna com'era la sera prima seduta nel suo studio.
I jeans chiari le fasciavano le gambe snelle, la maglietta scollata mostrava quel bel seno che se ne infischiava della forza di gravità, il cardigan grigio si appoggiava appena sulle spalle esili. Aveva sempre avuto una classe fuori dal comune ed era sempre stata di una bellezza abbacinante.
Che Anna fosse così maledettamente bella era stata la sciagura, madre di tutte le sciagure.
[...]
Non riusciva nemmeno a guardarla.
Non la guardava da talmente tanto tempo e improvvisamente sentiva un desiderio spasmodico di imprimersi il suo viso negli occhi, di toccare il suo corpo, di prendere qualcosa da tenere per ricordo. Come faceva lei a essere così fredda?
Quando era diventata così spietata?
- Da quanto tempo ci pensi? - le chiese.
- A cosa? -
- A lasciarmi -
- Non stiamo più insieme da almeno tredici anni -
- Tredici anni un mese e sette giorni – precisò lui. Lei sgranò gli occhi. Era evidente che lui si riferiva all'ultima volta che erano stati a letto insieme. Arrossì.