Il libro "realtà e Sogno" di Pino Viscusi affronta la poetica del regista Theo Anghelopulos analizzando i contenuti dei suoi film, che affrontano il dramma storico, sociale, culturale ed esistenziale della sua amata Grecia, coniugando l'immagine (la fotografia in movimento) con la narrazione letteraria (la trama, la sceneggiatura), la pittura (l'uso della luce e del colore) con l'architettura (i rapporti tra i diversi piani). L'excursus si condensa in tre capitoli: il primo tratta la formazione del regista, il secondo presenta Anghelopulos come poeta epico, inventore di atmosfere rarefatte, di eventi filmici inconsueti, di miti difficilmente decifrabili alla luce della tradizionale narrazione, vissuti introspettivamente tra l'autobiografico ed il sognato; la terza parte, la più originale, fa emergere le inconsuete qualità artistiche del regista come grande paesaggista, creatore di ambientazione suggestive, di atmosfere solenni, pregnanti di simboli, in cui le cose naturali e quelle pensate si confondono e coesistono in una quarta dimensione:quella del sogno. Con una raffinata tecnica digitale, sono stati selezionati alcuni fotogrammi, e assemblati tra di loro in una audace operazione di contaminazione e fusione, per estrapolare a guisa di citazione immagini irripetibili che non si devono o possono cancellare.