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Renato Serra (1884-1915), scrittore e critico letterario, anticipatore della critica stilistica, è stato uno dei più brillanti e promettenti intellettuali italiani del primo Novecento. Allievo di Giosuè Carducci all’Università di Bologna, collaborò con La Voce ed è stato direttore della Biblioteca Malatestiana di Cesena. Autore di importanti saggi e opere letterarie, si arruolò come volontario allo scoppio della Prima Guerra Mondiale, rimanendo ucciso in combattimento sul monte Podgora, a soli trent’anni. Nel 1925, a dieci anni dalla morte dello scrittore cesenate, Armando Cavalli, anch’egli…mehr

Produktbeschreibung
Renato Serra (1884-1915), scrittore e critico letterario, anticipatore della critica stilistica, è stato uno dei più brillanti e promettenti intellettuali italiani del primo Novecento. Allievo di Giosuè Carducci all’Università di Bologna, collaborò con La Voce ed è stato direttore della Biblioteca Malatestiana di Cesena. Autore di importanti saggi e opere letterarie, si arruolò come volontario allo scoppio della Prima Guerra Mondiale, rimanendo ucciso in combattimento sul monte Podgora, a soli trent’anni.
Nel 1925, a dieci anni dalla morte dello scrittore cesenate, Armando Cavalli, anch’egli romagnolo (nacque a Faenza nel 1893 e vi morì nel 1950), volle rendergli omaggio dalle pagine della prestigiosa rivista letteraria Il Baretti, fondata da Piero Gobetti, con l’interessante saggio critico-biografico che oggi riproponiamo all’interesse dei nostri lettori.
Pur nella sua brevità, esso costituisce a nostro avviso uno dei migliori interventi critici mai scritti sulla figura, il pensiero, lo stile e le opere del grande letterato romagnolo prematuramente scomparso. Un saggio critico che, per importanza, possiamo senz’altro equiparare al celebre Coscienza letteraria di Renato Serra del critico materano Giuseppe De Robertis.
Cavalli, che è stato definito il più prolifico scrittore della Rivoluzione liberale, insieme allo stesso Gobetti, a Giovanni Ansaldo e a Augusto Monti - e che, tra le tante cose, fu anche un grande cultore di Esoterismo -, meglio di chiunque altro ha saputo sondare i rapporti del Cesenate con Giosué Carducci e Benedetto Croce e cogliere sia il carattere fondamentalmente pascoliano del mondo spirituale di Renato Serra, che le sfaccettature del Serra nazionalista e “giolittiano”.