Già dalle prime pagine della sua raccolta, Hanane Makhloufi ci parla di come la sua poesia nasca proprio da questi incontri, da questa condivisione continua con un Altro che diventa fondamentale nei molteplici ruoli che può ricoprire. Non solo, decide di dedicare spazio a una fondamentale riflessione su come le assenze, che per contrasto spesso si creano, possano essere altrettanto difficili, intense, complesse da gestire eppure imprescindibili. La sua opera nasce dall'osservazione di tutti questi attimi che costantemente orientano il nostro percorso, perché a volte la direzione è data anche da questo, da un prediligere una via a un'altra per cercare un incontro, o per scansarlo, per provare qualcosa a noi stessi, per risentire una voce o anche, infine, per allontanarsi, quasi scappare, e scoprire invece che siamo ancora più vicini a ciò che cercavamo di tenere lontano. Hanane Makhloufi nasce in Marocco nei pressi di Oujda nel 1994 e si trasferisce a Torino nel 2000 all'età di sei anni. Qui studia Economia e Statistica all'Università degli Studi di Torino, nel frattempo riconosce rapidamente la sua identità nelle parole e intraprende il percorso di scrittrice. Nel corso degli anni la sua produzione letteraria inedita varia e si sposta dalla narrativa alla poesia. Partecipa a diversi concorsi letterari tra cui "Tra un fiore colto e l'altro donato" di cui risulta finalista e inserita nella raccolta dell'edizione 2017, e "Concorso Guido Zucchi" di cui risulta nuovamente finalista con l'inserimento inoltre nella raccolta dell'edizione 2019. Rendez-Vous è la sua prima raccolta di poesia.
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