Il contro-romanzo che i lettori hanno soprannominato "la risposta italiana a Into The Wild".Questo romanzo breve ambientato nel 1999, l'anno che precede il nuovo millennio, è stato definito l'Into The Wild Italiano. Il protagonista è Efrem, un immigrato che lavora in una fabbrica austriaca e spedisce ai genitori malati il denaro che riesce a risparmiare. La sua vita è semplice, francescana, invasa dai rumori della fabbrica, dai silenzi dei boschi e dalle melodie della letteratura. Fino a quando non rimane intrappolato in un rifugio d'alta montagna e lentamente attende di essere soccorso, o di morire tra i morsi del freddo e della fame.Resurrezione è un agghiacciante thriller psicologico/esistenziale di denuncia della “società dell'apparenza e del distacco dalla natura” dei giorni nostri."Salire su di un ring è una scelta consapevole che segue all’idea di dover colpire un avversario ed inevitabilmente di poter essere colpiti. [...] Tamanini è un giovane scrittore. Non si appoggia a nessuna casa editrice e, follia massima, autopubblica i suoi romanzi gratuitamente sul portale Amazon. Appena lascia cadere l’accappatoio a terra mette in mostra il limite della sua muscolatura. L’impossibilità di farsi conoscere. L’assoluto limite distributivo. Un avversario decisamente facile da mandare al tappeto. Le pagine di Resurrezione sono il leigh motif con cui avanza a centro ring e già questo dovrebbe far mettere sull’attenti l’avversario. Dalle prime pagine iniziano ad uscire pugni violenti. Tamanini mulina i verbi seguendo la massima che ha reso famoso Cassius Clay, poi divenuto per scelta Mohamad Alì. Veloce come una farfalla, pungente come un ape. Una serie rapida di uno e due che fanno vacillare il lettore che si era approcciato in maniera leggera, convinto di poter aggiungere un romanzetto nemmeno da quattro soldi, visto che è gratuito, alla propria libreria multimediale. Tamanini getta subito a terra la maschera e mostra il ghigno cattivo, beffardo di Efrem Kowalski, personaggio cupo, introverso, eremita dell’aggettivo che vive la sua esistenza francescana con l’unico obbiettivo di poter mandare a casa, in Lettonia, il suo stipendio. Si priva di tutto. Annulla i rapporti personali condividendo la sua solitudine con una coppia di gemelli sordomuti e nell’incedere dei colpi si incominciano ad intravedere i lividi che compaiono ovunque e che generano una metamorfosi della nostra coscienza. Perché quella solitudine, così magistralmente descritta, il senso del vuoto, la perdita dell’identità e degli affetti risulta essere così incredibilmente reale e le parole utilizzate iniziano a fare male. Iniziano a mettere a nudo il nostro quotidiano. Ciò che vediamo e che fingiamo sia solo una finzione. Cento pagine di riflessione. Di introspezione, senza lanciare accuse di alcun tipo ma spingendo il lettore a voler riflettere. Probabilmente uno dei migliori romanzi che mi sia capitato di leggere negli ultimi anni." W. Amighetti - critico letterario