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"Ricochets" Rimbalzelli – Gramsci a Ustica. È un racconto per parole e immagini ispirato dal passaggio in un luogo che ha trasmesso la sua memoria – di un momento, di un periodo: una storia –, al viaggiatore che guarda e ascolta e si fa penetrare – come penetra l’aria, il suono, il colore – da questa storia. È una narrazione che volge al fiabesco, e insieme trasfigurazione illustrata, che si innesta in una rilettura delle lettere di Antonio Gramsci durante il confino a Ustica. (Edizione bilingue francese-italiano)
Antécédents Durant l’été 2016, je me trouvais par un hasard malicieux à
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Produktbeschreibung
"Ricochets" Rimbalzelli – Gramsci a Ustica. È un racconto per parole e immagini ispirato dal passaggio in un luogo che ha trasmesso la sua memoria – di un momento, di un periodo: una storia –, al viaggiatore che guarda e ascolta e si fa penetrare – come penetra l’aria, il suono, il colore – da questa storia. È una narrazione che volge al fiabesco, e insieme trasfigurazione illustrata, che si innesta in una rilettura delle lettere di Antonio Gramsci durante il confino a Ustica.
(Edizione bilingue francese-italiano)

Antécédents
Durant l’été 2016, je me trouvais par un hasard malicieux à Ustica. Je pressentais que quelque chose d’un peu particulier m’y attendait. Après tout, ce qui compte dans les voyages, ce sont les rencontres.
Le voyageur qui débarque à Ustica s’aperçoit immédiatement que l’endroit est habité... Certes, l’île n’est pas déserte, il y a les insulaires, quelques touristes et toutes sortes d’animaux. Mais il y a d’autres habitants, d’étranges fantômes qui errent çà et là sur l’île. Ce sont les relégués politiques antifascistes. Et, parmi eux, Gramsci. Arrive le moment décisif: chausser des bottes abandonnées sur le sentier et faire quelques pas en sa compagnie. Comme dans les contes, ces bottes ont des pouvoirs très spéciaux qui, traditionnellement, sont dévolus à la mémoire et à l’imaginaire. Leur pouvoir généreux nous permet de nous envoler au loin, vers un point du cercle où l’histoire ne fait que renaître de ses cendres.
Une lecture des lettres de Gramsci à Ustica nous a guidés dans le lacis des sentiers insulaires, vers une anse fictive ou réelle, où le geste banal de jeter des pierres sur l’eau rebondit d’une langue à l’autre, d’un monde à l’autre, d’une mémoire à l’autre...

Antefatto
Durante l’estate 2016, mi trovavo per un caso malizioso a Ustica. Sentivo che qualcosa di un po’ particolare era lì ad aspettarmi. Dopo tutto, quello che conta nei viaggi sono gli incontri.
Il viaggiatore che sbarca a Ustica si accorge immediatamente che il luogo è abitato... Certo, l’isola non è deserta, ci sono gli isolani, qualche turista e animali d’ogni sorta. Ma ci sono altri abitanti, strani fantasmi che si aggirano qua e là per l’isola. Sono i confinati politici antifascisti. E, tra loro, Gramsci. Arriva il momento decisivo: calzare gli stivali abbandonati sul sentiero e fare alcuni passi in sua compagnia. Come nelle favole, quegli stivali hanno dei poteri particolarissimi che, secondo la tradizione, sono attribuiti alla memoria e all’immaginario. Il loro potere generoso ci permette di prendere il volo, verso un lontano punto del cerchio dove la storia non fa che rinascere dalle sue ceneri. Una lettura delle lettere di Gramsci a Ustica ci ha guidato nella rete dei sentieri isolani verso un’insenatura fittizia o vera, là dove il gesto banale di lanciare sassi sull’acqua rimbalza da una lingua all’altra, da un mondo all’altro, da una memoria all’altra...