Adele è un avvocato civilista vicina alla sessantina e in crisi esistenziale. Non trova più motivazioni nella sua professione, esercitata da trent’anni con passione, e fatica a venire a patti con il tempo che passa. Ma soprattutto non riesce a riprendersi dalla perdita di Rolando: già compagni di liceo e di università, avevano tacitamente bypassato l’attrazione reciproca e avevano lavorato insieme, ogni giorno, condividendo difficoltà e successi, fino a quando una improvvisa e veloce malattia l’aveva portato via, lasciandola sgomenta. Adele sta seriamente pensando di mollare tutto e trasferirsi in Kenya, dove da anni trascorre le vacanze raggiungendo la sua migliore amica, Sandra, che vive là stabilmente, impegnata in un progetto umanitario di una scuola orfanotrofio. Tuttavia, ciò che la trattiene dall’andare è l’unico affetto familiare rimastole: non vuole allontanarsi dalla sua amata zia. Tina ha cinquant’anni e fa la colf presso una famiglia, vicina di casa dell’avvocatessa Adele. Per lei è un lavoro come un altro, che svolge con dignità e dedizione. Si è sposata molto giovane, ma ormai con il marito sono separati in casa: ha un figlio adolescente e ribelle che le dà molte preoccupazioni, un appartamento confortevole acquistato con grandi sacrifici e il relativo mutuo da pagare. Quando il marito si innamora di un’altra donna e smette di provvedere alla famiglia, Tina si sente mancare la terra sotto i piedi e decide di rivolgersi all’avvocatessa del piano di sopra. Adele e Tina si conoscono e si confrontano, e fra l’avvocatessa disincantata, razionale ed esperta, e la colf angosciata, ingenua e un po’ sprovveduta, inizia un rapporto fatto di reciproca stima e solidarietà. Copertina: Angel Graphics