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«È il popolo che odia la polizia! Sì l’odia, e con ragione»: così Federico Giorio, nel suo scritto Ricordi di Questura , edito a Milano dalla Tipografia Artistica nel 1882 e qui ripubblicato, sintetizza il sentimento di fondo che pervade tutto il pamphlet : la ferma denuncia contro l’immoralità della polizia, contro una serie di pratiche comuni nelle questure d’Italia tra anni Sessanta e Ottanta dell’Ottocento. Per farlo, l’autore si serve della narrazione di un cospicuo numero di “fatti” (alcuni veri, altri presunti e privi di validi indizi probatori), racconti di violenze e umiliazioni a cui…mehr

Produktbeschreibung
«È il popolo che odia la polizia! Sì l’odia, e con ragione»: così Federico Giorio, nel suo scritto Ricordi di Questura, edito a Milano dalla Tipografia Artistica nel 1882 e qui ripubblicato, sintetizza il sentimento di fondo che pervade tutto il pamphlet: la ferma denuncia contro l’immoralità della polizia, contro una serie di pratiche comuni nelle questure d’Italia tra anni Sessanta e Ottanta dell’Ottocento. Per farlo, l’autore si serve della narrazione di un cospicuo numero di “fatti” (alcuni veri, altri presunti e privi di validi indizi probatori), racconti di violenze e umiliazioni a cui venivano sottoposti alcuni arrestati, allo scopo di testimoniare l’uso arbitrario e discrezionale delle leggi da parte dei poliziotti e denunciarne l’ingiustizia, l’illegalità, la prepotenza e l’impunità. Il saggio introduttivo, di Marco Soresina, propone una riflessione storico-narrativa sulla variegata società cittadina tardoottocentesca e sulla sua evoluzione, ben rappresentata nella vivacità delle scene e dei quadri di vita dipinti nei Ricordi di Questura. Il tono provocatorio e la prosa di Giorio, alternativamente moralistica, dissacrante, a tratti calata in un registro voyeuristico, sono indice del tentativo di suscitare la curiosità e fomentare un pubblico eterogeneo di lettori, di estrazione prevalentemente piccolo borghese, affascinato da vicende scabrose, crimini, scandali. Il risultato è un libro «sdrucciolevole per lo storico», che difficilmente si inscrive in una categoria univoca, sfiorando e, al contempo, discostandosi sia dalla memorialistica sia dal genere dei pamphlet politici.

Marco Soresina è docente di Storia contemporanea presso l’Università degli Studi di Milano. I suoi interessi di ricerca riguardano prevalentemente la storia politica, culturale e sociale tra XVIII e XX secolo. Tra le sue ultime pubblicazioni: Italy Before Italy. Institutions, Conflicts and Political Hopes in the Italian States, 1815- 1860 (Routledge, 2020, 2^ ed.); White- collar workers in Milan. 1880- 1915 (“Social History”, 2021, 2).