Un romanzo surreale ed esistenzialista, il titolo stesso, Riflessi, dell’autore Luca Boero, prelude a rifrazioni ideative, ovvero, a riflessioni sull’umanità tout court, in un dialogo interiore ed esteriore, nella somma dei piani tra il fuori-dentro, sopra-sotto, sogno-realtà. L’analisi dell’esistenza è visionaria e poetica al contempo. L’onirismo diventa una matrice ispirativa nella quale collocare l’osservazione al di là del velo di Maya nella comprensione della realtà e dell’uomo. Un drill-down che scandaglia la psiche umana anche attraverso la coscienza filtrata dal dominio dei sentimenti, in tono ironico e a tratti molto divertente. La società dei rubinetti che perdono, si anima, in una metafora geniale, che apre ogni possibile confronto con ogni affaccendamento dialogico, religioso, politico, filosofico. Un autore esistenzialista nella sua complessità fantasiosa e visionaria.
Nasco a Genova nel 1960 e vivo tra Liguria e Romagna con mia moglie. Informatico di professione al primo tentativo letterario, un quasi giovane esordiente. Dopo tanti anni passati a scrivere in linguaggi che solo le macchine possono comprendere, all’improvviso e quasi per caso le mie dita si sono ribellate, hanno risposto al richiamo delle origini e sono tornate alla sorgente dei miei studi di Liceo Classico. Anche se non ce ne accorgiamo, quegli anni che a volte viviamo un po’ di striscio, giovani, si sa bene come sono, arrivano al nocciolo dove devono e lì rimangono per sempre. Ho scoperto un piacere inaspettato a scrivere frasi in italiano sulla stessa tastiera che per tanto tempo aveva parlato solo in codice.
IF, è forse l’istruzione più utilizzata in ogni linguaggio di programmazione. Ma è anche, soprattutto, una meravigliosa musica dei Pink Floyd. Si ascolta una volta e si capisce subito da che parte stare.
Nasco a Genova nel 1960 e vivo tra Liguria e Romagna con mia moglie. Informatico di professione al primo tentativo letterario, un quasi giovane esordiente. Dopo tanti anni passati a scrivere in linguaggi che solo le macchine possono comprendere, all’improvviso e quasi per caso le mie dita si sono ribellate, hanno risposto al richiamo delle origini e sono tornate alla sorgente dei miei studi di Liceo Classico. Anche se non ce ne accorgiamo, quegli anni che a volte viviamo un po’ di striscio, giovani, si sa bene come sono, arrivano al nocciolo dove devono e lì rimangono per sempre. Ho scoperto un piacere inaspettato a scrivere frasi in italiano sulla stessa tastiera che per tanto tempo aveva parlato solo in codice.
IF, è forse l’istruzione più utilizzata in ogni linguaggio di programmazione. Ma è anche, soprattutto, una meravigliosa musica dei Pink Floyd. Si ascolta una volta e si capisce subito da che parte stare.