Il pensiero filosofico del Beato Antonio Rosmini Serbati inteso come chiave interpretativa per la realtà coeva costituisce l’oggetto di indagine e riflessione degli scritti che verranno proposti dalla collana in essere, denominata “Gli Specchi”, che prende avvio con la stampa di questo primo volume. Nello specifico, tale collana è lo strumento deputato a diffondere i saggi prodotti dalle ricerche dei membri dell’Accademia di studi rosminiani “Società degli amici”, che è stata fondata recentemente – nel 2019 – a Rovereto e che ivi ha eletto la propria sede per l'appunto nella Casa natale di A. Rosmini. Il pensiero del roveretano, caratterizzato da una profondità, ampiezza e varietà assolutamente non comuni che ben gli meritano l'attributo di “enciclopedico”, verrà indagato a tutto tondo, coinvolgendo perciò studiosi di discipline assai diverse che via via approfondiranno tematiche di filosofia, teologia, pedagogia, diritto e giurisprudenza, politica ed etica, matematica e scienze, medicina…
In questo primo volume della collana “Gli Specchi” trovano posto sette saggi usciti dalle penne di Vittorio Bertolini, Enrico Finotti, Eduino Menestrina, Mario Pangallo, Giovanni Scalese e Samuele Tadini. Gli autori trattano la figura del Roveretano dal punto di vista storico-biografico e della sua collocazione nel pensiero filosofico occidentale, propongono riflessioni solidamente argomentate sull’idea rosminiana dell’Essere, dello spirito accademico e della carità intellettuale, sul rapporto tra fede e ragione, sulla relazione tra il pensiero rosminiano e la filosofia cristiana dei nostri tempi, nonché propongono alcuni spunti riguardanti la liturgia e l'orientamento pedagogico-educativo soprattutto per i giovani d’oggi. Infine, nella breve sezione dedicata agli “Allegati”, a chiusa del libro, il lettore potrà prendere visione dei documenti fondativi dall'Accademia testé nominata.
In questo primo volume della collana “Gli Specchi” trovano posto sette saggi usciti dalle penne di Vittorio Bertolini, Enrico Finotti, Eduino Menestrina, Mario Pangallo, Giovanni Scalese e Samuele Tadini. Gli autori trattano la figura del Roveretano dal punto di vista storico-biografico e della sua collocazione nel pensiero filosofico occidentale, propongono riflessioni solidamente argomentate sull’idea rosminiana dell’Essere, dello spirito accademico e della carità intellettuale, sul rapporto tra fede e ragione, sulla relazione tra il pensiero rosminiano e la filosofia cristiana dei nostri tempi, nonché propongono alcuni spunti riguardanti la liturgia e l'orientamento pedagogico-educativo soprattutto per i giovani d’oggi. Infine, nella breve sezione dedicata agli “Allegati”, a chiusa del libro, il lettore potrà prendere visione dei documenti fondativi dall'Accademia testé nominata.