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Il DDL Boschi, su cui i cittadini italiani saranno chiamati ad esprimersi con il referendum del 4 dicembre 2016, si propone di innovare in maniera incisiva l'assetto istituzionale del nostro Paese, modificando ben 47 articoli della Costituzione Italiana. Ma qual è la direzione intrapresa dal legislatore? Si tratta davvero di una riforma che razionalizza e ottimizza i processi decisionali, o piuttosto siamo di fronte ad un tentativo di abbattere le garanzie democratiche tipiche di un Stato di diritto? Il tanto vituperato “bicameralismo perfetto” è realmente causa di immobilismo decisionale? E…mehr

Produktbeschreibung
Il DDL Boschi, su cui i cittadini italiani saranno chiamati ad esprimersi con il referendum del 4 dicembre 2016, si propone di innovare in maniera incisiva l'assetto istituzionale del nostro Paese, modificando ben 47 articoli della Costituzione Italiana. Ma qual è la direzione intrapresa dal legislatore? Si tratta davvero di una riforma che razionalizza e ottimizza i processi decisionali, o piuttosto siamo di fronte ad un tentativo di abbattere le garanzie democratiche tipiche di un Stato di diritto? Il tanto vituperato “bicameralismo perfetto” è realmente causa di immobilismo decisionale? E davvero una democrazia sana è anche “veloce”? Non dovrebbero comunque essere osservati dei tempi fisiologici a garanzia della “non avventatezza” delle decisioni? E andando nella direzione della velocità, non si rischia di sacrificare ulteriormente la qualità e la democraticità delle decisioni stesse? Si cercherà di rispondere a questi e ad altri interrogativi, evidenziando la pretestuosità delle argomentazioni addotte dai “riformisti”. Si inizierà doverosamente con un breve sunto dei valori e dei meccanismi istituzionali contenuti nella Carta Costituzionale così com’è ora. Poi si proseguirà esaminando sinteticamente la legge elettorale n. 52/2015 (ribattezzata “Italicum”), e successivamente il contenuto della riforma costituzionale, cercando di cogliere la comune filosofia di fondo che lega questi due provvedimenti e costituisce un palese e sfrontato attacco ai valori contenuti nella Costituzione Repubblicana del 1948.