Tra il 1935 e il 1940 visse la sua breve e incompiuta vita il progetto di un’Esposizione Universale da organizzare a Roma per l’anno 1942, ventennale della Marcia su Roma (E42). Fulcro di quel progetto, una Mostra della Civiltà Italiana, concepita sotto la guida di Giovanni Gentile, avrebbe accompagnato il visitatore in un percorso trionfale dai primordi delle civiltà italiche alle glorie della Roma fascista. Alcuni affermati studiosi (Antonio Baldini, Giuseppe Caraci, Armando Sapori) e alcuni giovani cresciuti nell’ambiente dell’Enciclopedia Italiana e degli Istituti romani (Antonio Geza de Francovich, Federico Chabod, Delio Cantimori) presero parte alla raccolta dei materiali espositivi della mostra in cui ruolo centrale avrebbe dovuto avere la sezione dedicata al Rinascimento. Naufragato il progetto in seguito allo scoppio del secondo conflitto mondiale, ciò che ci resta di questa sezione della Mostra ci dice molto di una stagione assai feconda di riflessione storiografica italiana e internazionale sul Rinascimento, e più in generale sui tragici rischi intellettuali ed etici di un troppo spregiudicato e ideologico ‘uso pubblico’ della storia.