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Il testo riportato, con alcune varianti ortografiche, apposte più per far durare minor fatica al lettore, che per ingratitudine all'immenso curatore originale, è quello stabilito da Gianfranco Cóntini in "Poeti italiani del Duecento", 1960, Napoli-Milano, Ricciardi Editore. Le concordanze, stabilite sul succitato testo e riportate in nota, sono state realizzate con l'applicativo di analisi computazionale "DBT" (Data Base Testuale), di Eugenio Picchi e Pasquale Stoppelli. Sono state omesse le parole grammaticali più comuni (articoli determinativi e indeterminativi, congiunzioni, particelle…mehr

Produktbeschreibung
Il testo riportato, con alcune varianti ortografiche, apposte più per far durare minor fatica al lettore, che per ingratitudine all'immenso curatore originale, è quello stabilito da Gianfranco Cóntini in "Poeti italiani del Duecento", 1960, Napoli-Milano, Ricciardi Editore. Le concordanze, stabilite sul succitato testo e riportate in nota, sono state realizzate con l'applicativo di analisi computazionale "DBT" (Data Base Testuale), di Eugenio Picchi e Pasquale Stoppelli. Sono state omesse le parole grammaticali più comuni (articoli determinativi e indeterminativi, congiunzioni, particelle pronominali) e le voci verbali diverse dall'infinito, eccezion fatta per quelle che appaiono di particolare rilevanza nell'opera (esempio "do"). La grandissima mole di apax legòmenon nei sonetti di Cenne, probabilmente non dà sufficiente rilievo alla ricchezza lessicale propria del Poeta. Ma di questo potrà occuparsi, a buoni diritto e ragione, il lettore.