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Enrico Corti è autore di un interessante saggio intitolato “Ritorni L’Aurora sul Palazzo”, dall’Incrociatore Aurora che, nel 1917, con un colpo di cannone sul Palazzo dello Zar diede inizio alla rivoluzione russa. Il titolo è a dir poco esplicativo dell’intero contenuto dell’opera, che offre un’analisi dettagliata della situazione attuale e pregressa, con attenzione al futuro, nazionale e internazionale. In modo obiettivo e costruttivo viene analizzato l’ambito politico, economico e sociale, italiano e non. Il libro deve interessare chiunque: nessuno escluso! Gli interrogativi che si pone…mehr

Produktbeschreibung
Enrico Corti è autore di un interessante saggio intitolato “Ritorni L’Aurora sul Palazzo”, dall’Incrociatore Aurora che, nel 1917, con un colpo di cannone sul Palazzo dello Zar diede inizio alla rivoluzione russa. Il titolo è a dir poco esplicativo dell’intero contenuto dell’opera, che offre un’analisi dettagliata della situazione attuale e pregressa, con attenzione al futuro, nazionale e internazionale. In modo obiettivo e costruttivo viene analizzato l’ambito politico, economico e sociale, italiano e non. Il libro deve interessare chiunque: nessuno escluso! Gli interrogativi che si pone sono, in effetti, oltremodo importanti e propongono, al contempo, rilevanti soluzioni. Un testo che rivolge un grido di allarme ai “democratici di buona volontà…” e, quindi, agli onesti cittadini, nonché ai lavoratori, affinché “non certo nell’al di là, bensì nell’al di qua, si rendano partecipi e responsabili per creare un domani diverso…” e far in modo che “non tutto sia perduto…”, pienamente consci che “il Futuro è compito di tutti…”. Un saggio in cui sono denunciate vicende e vicissitudini non sempre note a tutti e i cui effetti negativi e deleteri sono invece fin troppo tangibili. C’è ancora chi non vede quel che è fin troppo ovvio: “la dottrina dell’interesse privato ha trascinato un po’ tutti dentro il pozzo dell’egoismo e dell’indifferenza”. Da ormai molto tempo i tornaconti personali prevalgono su concetti quali “solidarietà e socialità”; questi valori sono stati dimenticati da tutti, cancellati anche dai partiti sorti per rappresentare i bisogni delle classi meno abbienti. Anziché rivendicare i diritti dell’uomo e dei suoi simili nel contesto delle pari dignità e diritti, per “riscattare le condizioni di subalternità negatrice della vera libertà non ricattabile”, i rappresentanti di se stessi, la cui maggioranza non sa cosa siano i luoghi di lavoro, perseguono fini che arricchiscono i corruttori e impoveriscono gli onesti, come dichiarato anche da Papa Francesco. Ma la politica è un’altra cosa: va praticata “con onore e onestà”.