“Non so ancora bene quale, ma sono certo che a Medjugorje ho ottenuto una grazia.”Un pugno di casette di pietra con il tetto di fieno e qualche filare di vite in mezzo ai sassi, hanno assunto in trent’anni l’aspetto di una città caotica e improvvisata sotto la stra- ripante invasione delle milizie della fede.A Medjugorje, per il Mladifest di agosto, migliaia di giovani di ogni provenienza e colore, leggeri come il vento scalano i fianchi scabrosi del Podbrdo e del Križevac, le colline fatate dove “il Cielo si è chinato sulla terra”. Sono ragazzi e ragazze in nulla dissimili dai loro coetanei nell’aspetto, nell’abbigliamento, nella disinvolta freschezza, ma armati dell’incrollabile fiducia di poter cambiare se stessi e il mondo.“Sono rimasto ad ammirarli affascinato, sapendo che stavano disertando senza rimpianti le località turistiche del divertimento obbligato per approdare in folta schiera alla “Spiaggia del Signore”. In cerca di cosa? Perché questo irrefrenabile bisogno di ritrovarsi nel luogo in cui la Madonna è apparsa più di tre decenni fa a sei adolescenti che oggi vengono chiamati “veggenti” e continuano a ricevere messaggi della Madre Celeste per la salvezza dell’umanità?”Gianfranco Angelucci, già autore del “Diario da Medjugorje”, torna nel villaggio dei miracoli in compagnia della sua “guida” e fotografa, Maria Gabriella Piccari, per raccontarci in una narrazione appassionata e trascinante la sua nuova avventura spirituale: ricolma di dubbi e di stupore, di incanto e di interrogativi, ma soprattutto di un tenace e inesauribile desiderio di capire.