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All'indomani dell'8 settembre del 1943, oltre seicentomila militari italiani furono disarmati, schedati e internati nei campi di detenzione sparsi in tutto il territorio del Terzo Reich. L'acronimo IMI, Internati Militari Italiani, coniato nella Germania nazista indicava il loro status. Durante i cupi e lunghi venti mesi di prigionia gli IMI sopportarono la fame, il freddo, la sofferenza, l'umiliazione, il lavoro e la paura. Nel suo romanzo-verità lo storico Luigi Renzo ricostruisce il pathos di quei terribili momenti, ripercorrendo la vita del padre, deportato e sopravvissuto all’orrore del…mehr

Produktbeschreibung
All'indomani dell'8 settembre del 1943, oltre seicentomila militari italiani furono disarmati, schedati e internati nei campi di detenzione sparsi in tutto il territorio del Terzo Reich. L'acronimo IMI, Internati Militari Italiani, coniato nella Germania nazista indicava il loro status. Durante i cupi e lunghi venti mesi di prigionia gli IMI sopportarono la fame, il freddo, la sofferenza, l'umiliazione, il lavoro e la paura. Nel suo romanzo-verità lo storico Luigi Renzo ricostruisce il pathos di quei terribili momenti, ripercorrendo la vita del padre, deportato e sopravvissuto all’orrore del 2° campo DP 2 – A, in Renania. In questo affresco di un'umanità offesa, la cronaca di una situazione al limite delle forze 
si fonde alla volontà di cercare un futuro anche oltre l’orrore. Un libro che invita a riflettere e ricordare, un fermo immagine su un deserto di dolore e annientamento in cui brillano schegge di speranza verso un nuovo inizio.