Primi del Novecento. Ida, una donna forte e autoritaria, da quando sua figlia è morta in un naufragio ha sviluppato una forma di ossessione: sopprimere il mare dal mondo. O perlomeno dalla villa isolata, in montagna, dove la donna vive con la nipotina Albertina, affidatale all'età di due anni.
Convinta che Albertina avrebbe inevitabilmente concepito per il mare la stessa pericolosa passione che aveva segnato la vita della madre, Ida si prefigge non solo di tenerla lontana da quella che è per lei l'incarnazione del male, ma di impedirle persino di conoscere la sua esistenza. La ragazzina cresce dunque isolata nella villa, il cui accesso è precluso agli estranei e dove ogni fonte di notizie viene accuratamente filtrata.
Ma alla morte del fratello di Ida, Alberto, l'unico che aveva contrastato quella fissazione malsana, qualcosa si incrina nel cerchio magico che protegge la villa. Ora che non c'è più, il fratello sembra più presente che mai: parla a Ida per bocca del debole e mite Alfio, un fedelissimo amico di famiglia a cui ispira un coraggio sorprendente, ma soprattutto le si rivolge attraverso un ritratto della nipotina, da lui compiuto prima di morire. La donna si persuade che Alberto vi abbia nascosto un dettaglio mirante a farle un dispetto e nello sforzo di decifrarlo scoprirà verità sconcertanti.
Isabella Caracciolo, napoletana di origini (la famiglia paterna), toscana di nascita (nata a Pisa nel 1963) e romana di adozione, vive attualmente in Francia, a Strasburgo.
Dopo il primo anno di filologia classica all'Università La Sapienza di Roma entra a far parte di una compagnia di danza contemporanea (la danza è l'altra sua grande passione, dopo la letteratura), e interrompe gli studi. Costretta a lasciare la danza per problemi di salute, riprende gli studi universitari e nel 1998 si laurea in Letteratura Italiana Moderna e Contemporanea con una tesi su Tommaso Landolfi (relatore Walter Pedullà). A partire dal 2003, insegna Letteratura Italiana e Storia presso l'istituto Silvio Pellico di Roma, fino al giugno 2011, data del suo trasferimento in Francia, dovuto al desiderio di vivere insieme a suo marito (sposato nel 2009).
Convinta che Albertina avrebbe inevitabilmente concepito per il mare la stessa pericolosa passione che aveva segnato la vita della madre, Ida si prefigge non solo di tenerla lontana da quella che è per lei l'incarnazione del male, ma di impedirle persino di conoscere la sua esistenza. La ragazzina cresce dunque isolata nella villa, il cui accesso è precluso agli estranei e dove ogni fonte di notizie viene accuratamente filtrata.
Ma alla morte del fratello di Ida, Alberto, l'unico che aveva contrastato quella fissazione malsana, qualcosa si incrina nel cerchio magico che protegge la villa. Ora che non c'è più, il fratello sembra più presente che mai: parla a Ida per bocca del debole e mite Alfio, un fedelissimo amico di famiglia a cui ispira un coraggio sorprendente, ma soprattutto le si rivolge attraverso un ritratto della nipotina, da lui compiuto prima di morire. La donna si persuade che Alberto vi abbia nascosto un dettaglio mirante a farle un dispetto e nello sforzo di decifrarlo scoprirà verità sconcertanti.
Isabella Caracciolo, napoletana di origini (la famiglia paterna), toscana di nascita (nata a Pisa nel 1963) e romana di adozione, vive attualmente in Francia, a Strasburgo.
Dopo il primo anno di filologia classica all'Università La Sapienza di Roma entra a far parte di una compagnia di danza contemporanea (la danza è l'altra sua grande passione, dopo la letteratura), e interrompe gli studi. Costretta a lasciare la danza per problemi di salute, riprende gli studi universitari e nel 1998 si laurea in Letteratura Italiana Moderna e Contemporanea con una tesi su Tommaso Landolfi (relatore Walter Pedullà). A partire dal 2003, insegna Letteratura Italiana e Storia presso l'istituto Silvio Pellico di Roma, fino al giugno 2011, data del suo trasferimento in Francia, dovuto al desiderio di vivere insieme a suo marito (sposato nel 2009).
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