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“Ritratto al carboncino”, sottotitolo “la mia e altre storie” non è solo un romanzo, è uno spaccato di vita, dalla prima infanzia alla terza età del protagonista che si narra in prima persona. Gli episodi in cui si divide il romanzo, pur definiti ed autonomi sono tutti concatenati l’uno all’altro nella loro logica e cronologica successione. Paolo, nato nei primi anni cinquanta, cresce in un mondo quasi di sole donne, popolato dai fantasmi di figure maschili, quasi tutte negative, sopra le quali troneggia la figura profondamente negativa del padre. Tutte le fasi successive di un’intera vita si…mehr

Produktbeschreibung
“Ritratto al carboncino”, sottotitolo “la mia e altre storie” non è solo un romanzo, è uno spaccato di vita, dalla prima infanzia alla terza età del protagonista che si narra in prima persona. Gli episodi in cui si divide il romanzo, pur definiti ed autonomi sono tutti concatenati l’uno all’altro nella loro logica e cronologica successione. Paolo, nato nei primi anni cinquanta, cresce in un mondo quasi di sole donne, popolato dai fantasmi di figure maschili, quasi tutte negative, sopra le quali troneggia la figura profondamente negativa del padre. Tutte le fasi successive di un’intera vita si susseguono segnate da questi presupposti, anche se non vengono espressamente ricordati; fino a quando, come in una resa dei conti, il padre, ormai vecchio, torna prepotentemente ad imporsi nella vita del protagonista. Attraverso la narrazione scarna, essenziale, che volutamente si limita ai fatti e che relega le emozioni ad un ruolo marginale anche quando sono particolarmente intense, prendono forma momenti della società italiana della seconda metà del secolo scorso e prendono vita gli altri personaggi del romanzo. Queste figure, pur interagendo profondamente con la vita del protagonista, attraversano la scena in punta di piedi, con discrezione, e vengono volutamente definiti solo nei tratti essenziali utili alla narrazione, come in un ritratto eseguito con la tecnica del carboncino. Riteniamo importante, per seguire il dipanarsi cronologico delle vicende, leggere le note e le “lettere mai spedite” (sono alla fine del romanzo) quando vengono espressamente richiamate nel testo.