Autostima significa credere in se stessi, avere fiducia nelle proprie capacità, concretamente possiamo dire che l'autostima è una serie di convinzioni su se stessi e sulla propria identità. Parliamo di convinzioni, quindi in realtà chi siamo? E soprattutto, chi crediamo di essere? Come ci etichettiamo? Riuscire a migliorare la propria autostima non vuol dire diventare perfetti. Non vuol dire neanche riuscire a credere o autoconvincersi di essere perfetti. Migliorare la propria autostima vuol dire, innanzitutto, conoscere un po' meglio se stessi, anche se guardare dentro se stessi è una delle cose che più fa paura. Ci vuole coraggio per scoprire qualcosa in più su noi stessi, perché temiamo di scoprire qualcosa che potrebbe non piacerci. Di fatto siamo prigionieri dei modelli che ci vengono imposti, e così facendo passiamo gran parte del nostro tempo a sognare di diventare ciò che non siamo, a fare nostri gli atteggiamenti che riteniamo "vincenti", "perfetti", ma che non sono i nostri. Da qui nasce l'inadeguatezza, il senso di colpa, la paura del fallimento, la delusione, l'insicurezza, alla fine l'infelicità. Le convinzioni sono alla base del nostro carattere, del nostro modo di vedere le cose e di comunicare. Cominciamo a mettere in discussione le nostre convinzioni, perché sicuramente sono limitanti. Se ci comportiamo in una certa maniera, non è detto che questo comportamento rifletta quello che effettivamente siamo. Comportamento e identità sono due cose differenti, se ci comportiamo da timidi non è detto che lo siamo veramente, magari lo pensiamo perché lo eravamo da piccoli, o perché la nostra maestra ci aveva detto che lo eravamo, mentre avevamo solo un problema con lei, e, alla fine, ci siamo convinti di esserlo. La verità riguardo all'autostima è che questa deve avere origine dal nostro interno.