Perché "rivoluzionare"? Perché è necessario modificare radicalmente le prassi educative e la stessa organizzazione globale della nostra scuola, senza accontentarsi di correttivi marginali e di facciata.
L'emergenza educativa è sotto gli occhi di tutti, evidenziata da studi nazionali e internazionali. Traspare con grande nitidezza l'esigenza di modificare "qualcosa". Ma cosa? Cosa c'è che non va nelle nostre aule? Come possiamo fare per migliorare?
L'attuale organizzazione scolastica sacrifica la creatività in favore dell'addestramento e dell'apprendimento mnemonico ed è stata pensata ispirandosi al lavoro nelle fabbriche, agli albori della produzione industriale di massa. Il paradigma pedagogico più praticato inibisce lo sviluppo e il consolidamento di un approccio "creativo", oggi di gran lunga più utile per inserirsi proattivamente in un mondo che cambia senza posa.
Valicare i confini tra le discipline, connettere e integrare tra loro i diversi apprendimenti scolastici ed extrascolastici per costruire una visione culturale armonica e coerente del mondo che ci circonda, mettere al primo posto l'educazione alla cittadinanza, intesa come formazione di individui consapevoli, sviluppando allo stesso tempo competenze specifiche e trasversali: questi dovrebbero essere gli obiettivi di una scuola "rivoluzionata". Noi educatori - dice Giannelli - dobbiamo adottare un approccio didattico nuovo, e interagire con gli studenti stimolandoli con la bellezza e con il fascino della cultura.
Questo volume è una piccola collezione di riflessioni e di esperienze di successo proposte da persone convinte della centralità dell'educazione per il futuro del genere umano. Da qui si può partire per nuove, coinvolgenti avventure del sapere.
L'emergenza educativa è sotto gli occhi di tutti, evidenziata da studi nazionali e internazionali. Traspare con grande nitidezza l'esigenza di modificare "qualcosa". Ma cosa? Cosa c'è che non va nelle nostre aule? Come possiamo fare per migliorare?
L'attuale organizzazione scolastica sacrifica la creatività in favore dell'addestramento e dell'apprendimento mnemonico ed è stata pensata ispirandosi al lavoro nelle fabbriche, agli albori della produzione industriale di massa. Il paradigma pedagogico più praticato inibisce lo sviluppo e il consolidamento di un approccio "creativo", oggi di gran lunga più utile per inserirsi proattivamente in un mondo che cambia senza posa.
Valicare i confini tra le discipline, connettere e integrare tra loro i diversi apprendimenti scolastici ed extrascolastici per costruire una visione culturale armonica e coerente del mondo che ci circonda, mettere al primo posto l'educazione alla cittadinanza, intesa come formazione di individui consapevoli, sviluppando allo stesso tempo competenze specifiche e trasversali: questi dovrebbero essere gli obiettivi di una scuola "rivoluzionata". Noi educatori - dice Giannelli - dobbiamo adottare un approccio didattico nuovo, e interagire con gli studenti stimolandoli con la bellezza e con il fascino della cultura.
Questo volume è una piccola collezione di riflessioni e di esperienze di successo proposte da persone convinte della centralità dell'educazione per il futuro del genere umano. Da qui si può partire per nuove, coinvolgenti avventure del sapere.