Tutti gli esperti di robotica che ho incontrato sono risultati persone intelligenti, empatiche e lucide. Eppure, non penso sia giusto che su un piccolo gruppo di scienziati e ingegneri, che lavorano isolati dal resto del mondo, ricadano tutte le decisioni che avranno un’influenza su vita, morte, lavoro e mezzi di sostentamento, status sociale, privacy, identità di genere, nonché sul futuro della guerra, sulla forma dei paesaggi urbani e su tanti altri campi; per lavorare bene, queste persone hanno bisogno di essere coadiuvate, e di accogliere altre prospettive. Questo libro prova ad ampliare il circolo di individui che hanno e avranno il potere di dire cosa possono e non possono fare i robot, quale aspetto dovrebbero avere, cosa dovrebbero comprendere e cosa dovrebbe essere lasciato fuori dal loro raggio d’azione.