Le ultime note del duetto di Tristano e Isotta, sollevate da una esecuzione delicata e intelligente a tutte le vertigini del sogno, si rifrangevano nel loro molle abbandono di petali e di perle sulle pareti della sala patrizia che tante note aveva già raccolte e tanti sogni in sue secolari vicende. Le lampadine elettriche dalla vôlta del soffitto istoriato versavano attraverso calici di fiori una luce discreta sulla bellezza delle donne; e queste nel fascino della musica d'amore palpitavano lievemente, ricordando o sperando. Un sottile rivo di linfa inturgidiva le gole nude tra i merletti; sguardi carichi di languore si abbandonavano alla morbidezza del desiderio, appena velati dalle palpebre, in un cadere pudico e lento di cortina.
‒ I sentimenti elementari sono pur sempre il grande trionfo della musica.
Così disse un signore alto, dai capelli grigi ben pettinati, giovanilmente snello ancora nella aggiustatezza dell'abito nero ornato all'occhiello da una gardenia, al suo vicino più giovane e più piccolo la cui testa bruna impomatata e lucida arieggiava una noce di cocco posata su un trespolo.
‒ Principalmente l'amore, ‒ rispose l'altro con voce gutturale accompagnando le parole a un movimento inavvertito delle spalle strette e spioventi che gli faceva risalire la giubba sul collo nella goffaggine di una linea ereditaria che i migliori sarti non riescivano a vincere.
‒ Già! l'amore, e dell'amore le due espressioni fondamentali: ebbrezza e spasimo. È interessante seguirne l'altalena sul volto delle signore. La grossa marchesa col suo mezzo secolo di esperienza è la più commossa. Non vorrei trovarmele vicino questa sera. Ma la graziosa marchesina sua nipote è adorabile.
‒ I sentimenti elementari sono pur sempre il grande trionfo della musica.
Così disse un signore alto, dai capelli grigi ben pettinati, giovanilmente snello ancora nella aggiustatezza dell'abito nero ornato all'occhiello da una gardenia, al suo vicino più giovane e più piccolo la cui testa bruna impomatata e lucida arieggiava una noce di cocco posata su un trespolo.
‒ Principalmente l'amore, ‒ rispose l'altro con voce gutturale accompagnando le parole a un movimento inavvertito delle spalle strette e spioventi che gli faceva risalire la giubba sul collo nella goffaggine di una linea ereditaria che i migliori sarti non riescivano a vincere.
‒ Già! l'amore, e dell'amore le due espressioni fondamentali: ebbrezza e spasimo. È interessante seguirne l'altalena sul volto delle signore. La grossa marchesa col suo mezzo secolo di esperienza è la più commossa. Non vorrei trovarmele vicino questa sera. Ma la graziosa marchesina sua nipote è adorabile.