Seduta a la piccola, elegante scrivania, presso l’ampia finestra aperta, Lucia, con la penna sospesa su ‘l foglio, guardava fuori i rami dell’ippo castano, che scossi dall’aria degli ultimi giorni di marzo, ondeggiavano nell’azzurro le grosse umide gemme, scintillanti al sole come bottoni di color roseo dorato. I passeri, lieti della promessa del verde, del folto, volavano da un ramo a l’altro ciangottandosi a distanza, desideri , speranze, amorose impazienze. Giù nel giardino, che cingeva intorno la villetta, Wise, il Terranova, con le zampe anteriori poggiate su lo sporto del muricciolo che sosteneva la cancellata, abbaiava a scatti, con il suo cupo vocione da forte, agli operai uscenti dalla fabbrica lì a pochi passi, per il pasto di mezzogiorno.